L’edificio è collocato in un contesto di grande interesse paesaggistico e architettonico, all’interno del tessuto edilizio sviluppatosi attorno alle due ville medicee Petraja e di Castello.
Il progetto prevede la riorganizzazione funzionale e distributiva del fabbricato, rovesciando il sistema degli ingressi e rivolgendo la casa verso il giardino interno posto ad est.
Una lunga loggia, che caratterizza il medesimo fronte est, connette e prolunga lo spazio interno con quello esterno.
Il piccolo giardino si conclude in una fontana costituita da una lama sorgente posta lungo il muro di confine e da uno specchio d’acqua sagomato attorno ad un piccolo faggio rosso preesistente.
La protezione all’irraggiamento solare è risolta attraverso l’adozione di persiane scorrevoli e regolabili che riprendono, assieme ai colori bianco e grigio a calce, i sistemi e gli stilemi delle case coeve del primo novecento diffuse nella zona.
All’interno la nuova scala ricollocata in posizione baricentrica, in un vano a tripla altezza, distribuisce ai vari livelli della casa attraverso ballatoi e passerelle.
I nuovi locali ricavati sono stati pensati e condivisi con la padrona di casa per accogliere la sua consistente e diffusa biblioteca ed i numerosi mobili d’epoca.